giovedì 5 dicembre 2013

The Walking Dead - Episodio 4.8: Indietro non si torna


Uno scaricatore di porto in pigiama (grigio, di flanella, coi cuoricini rosa) che insultava in bergamasco stretto (non abbiamo il porto, qui, ma abbiamo un sacco di epiteti coloriti) Scott Gimple, Robert Kirkman e i loro parenti tutti. Ecco cosa c'era sul mio divano martedì mattina (che mondo sarebbe senza MySky?).
Io capisco che al mid-season finale uno debba sparare alto: due mesi prima del ritorno (il 9 febbraio su AMC e il 10 su FOX), ovviamente piazzi un bel colpo di scena prima della pausa.
Ma non è che posso restare secca sul divano, io.

Mi sono immersa nel ruolo alla perfezione: ho urlato “No, ti prego, non faaaaarlo!”, ho sospirato, ho parlato con la tv. Ho esibito il set completo del Maniaco Seriale.
Perché dopo una bella introduzione di puntata - intitolata: "Le minchiate del Governatore - versione 2.0", prontamente bevute dalle nuove pecore al pascolo (possibile che sopravvivano solo idioti? Ma la selezione naturale che fine ha fatto?) - eccoci qui.
Gli ostaggi. Hershel e Michonne. Non ci abbiamo creduto manco per un secondo che li avrebbe risparmiati entrambi. Non ci è passato manco per l’anticamera del cervello che il Governatore volesse evitare lo scontro a fuoco.
Noi che lo conosciamo non ci abbiamo creduto, altri ci sono cascati. Forse mi si spiega la diffusione del pecorame, in percentuale, fra i sopravvissuti...
Voglio dire: un conto è Hershel, che non pensa davvero che il Governatore sia cambiato (vi ricordo che ha molestato sua figlia) ma glielo dice per cercare di farlo ragionare. 
Come se fosse possibile ragionare con uno così. Fatto sta che quando sei disperato, le tenti tutte.
Non vorrei dire che l’avevo detto, ma ... L’avevo detto!
Uno che ti risponde “Perché non sono le mie” quando ti fanno notare che potrebbe uccidere le tue figlie si riassume in una frase. 
Il Governatore è un mix di malvagità, egoismo, follia e alienazione (intesa come convinzione di superiorità rispetto a tutti quelli che lo circondano).
Non ha mai avuto intenzione di trattare. Non ha mai pensato di prendere la prigione pacificamente. Ci è andato col suo bel carro armato dopo che aveva già deciso di uccidere Hershel e di scatenare (di nuovo) la guerra. 
Vorrei che questo fosse chiaro.
Non ci sono possibilità di fraintendimento e la quantità di bugie che racconta all’inizio dell’episodio lo conferma. 
Il Governatore non tratta. Il Governatore decide. Governa, appunto.
Quando dice “Ti amo” a Lily sta raccontando altre panzane. 
Lui ama solo Megan, o meglio il modo in cui Megan lo fa sentire. 
Ergo, vuole tenersi vicina sua madre. Ma se ci tenesse davvero, alla sua “famiglia” (come la chiama lui), non l’avrebbe lasciata sola mentre andava a misurarsi con Rick per vedere chi aveva il pistolone più grosso (perché questo è il motore delle sue azioni: il bisogno di dimostrare che è sempre il più forte).
Il Governatore è un narcisista, nel senso patologico del termine, e capiamo fin da quell’abbraccio infangato che Megan è spacciata. Nessuno che sia oggetto dell’ossessione di un narcisista ha probabilità di cavarsela, figuriamoci in mezzo agli zombie. 
Bob, Scott. Parliamone.
Vi ho insultati così tanto che se non vi sono fischiate le orecchie da qui a oltreoceano sarà meglio che vi facciate vedere da un bravo otorino.
Ma sarà il modo di comportarsi? Si ricambia così la brava gente che guarda la vostra serie tutte le settimane?E poi: ce l’avete con gli anziani per caso? Dale, Hershel, i “saggi” del gruppo, quelli di una certa età, quelli che sono contro la violenza e a favore del dialogo. Abbiamo capito che il mondo di The Walking Dead non perdona chi non è disposto a sporcarsi le mani, ma ci sono altri modi - un filo meno drastici - di farcelo capire! 
Sarà il caso di far tagliare la testa a Babbo Natale (dai, è uguale) il 2 dicembre?
Guardate che non basta avergli dato la soddisfazione di essere riuscito a cambiare Rick, convincendolo che la via del dialogo è quella giusta, quando i vivi sono così in minoranza rispetto ai morti.
Un sorrisino di soddisfazione e zac! 
Con la spada di Michonne, poi. Che affronto.
Era già troppo, ma farmi TEMERE davvero, per un momento, per la vita del mio unico e solo leader? Il “Consiglio” della comunità un par di ciuffoli, se mi passate l’espressione. Qua c’è un solo leader (alla fine tocca sempre a lui, che lo voglia o no) che a momenti mi fate morire!
Cattivi, siete. Brutti e cattivi.
Abbiamo capito che con ogni probabilità il serial killer in erba è la psico-ragazzina, dai, che se la gioca a parimerito con Bob. 
Abbiamo capito che con ogni probabilità Carol la stava solo coprendo. 
Abbiamo capito che non ci fate vedere il Governatore morto, che non ci date soddisfazione, che dovete tenerci due mesi col fiato sospeso (comunque le brave mamme sparano in testa a quelli che sono responsabili della morte delle loro bambine. Lo sanno tutti).
Abbiamo capito che il seggiolino insanguinato della Piccola Spaccaculi (e ancora: niente cadavere... Tanto che ci vuole, abbiamo solo due mesi da attendere!) ci è arrivato come una mazzata sul coppino.
Abbiamo molto apprezzato gli zombie che ti arrivano alle spalle in mezzo al caos e vengono prontamente trasformati nel cappottino moda autonno-inverno di quest’anno.
Ma qui parliamo di teste mozzate e di gente che se ne va senza finire il Governatore, non era un po' troppo tutto insieme?
Michonne lo lascia agonizzare a terra. Beh, vuoi farlo soffrire? Almeno infilzagli l’altro occhio, dico io!
Mi avete fatto mancare la terra sotto i piedi, autori brutti e cattivi. 
Io apprezzo, eh. Per carità: “imprevedibile” è la parola d’ordine di una grande serie. 
E questa è senza dubbio una grande serie.
Possiamo cambiare”, dice Rick. Certo, ma non il Governatore. Lui non cambierà mai.
Quelli che possono cambiare sono altri.
Tara, ad esempio, è l’unica a fermarsi allo scoppio del conflitto, traumatizzata dall’uccisione di Hershel. Sapete perché? Lei non ha vissuto in strada. Non ha dovuto vedere o fare quello che hanno visto o fatto tutti gli altri. Ha mantenuto integra la sua umanità, la sua visione del mondo, e non può accettare un’esecuzione sommaria. 
I legami in situazioni drammatiche come quella di The Walking Dead si creano e si stringono in fretta. I sopravvissuti ne passano tante, insieme. Il legame che li unisce viene cementato da ogni giorno in cui si conquista la sopravvivenza.
Ma per Tara è diverso. Lei è rimasta in casa, con la sua famiglia. 
È diverso per lei come lo è per il Governatore, che pensa soltanto a se stesso.
Mentre gli altri si adeguano: in guerra si fa quel che si deve fare. Infatti l’autobus parte prima che sia troppo tardi, abbandonando gli altri. 
Era già successo alla fattoria: in mezzo al caos, il gruppo si separa. È inevitabile. Ed è questa la cosa peggiore.
Ma non voltarti, Carl.
Continua a camminare...

3 commenti:

  1. Gran mid-season finale, sono curioso di vedere le dinamiche all'interno dei minigruppetti che si sono formati nell'abbandono precipitoso della prigione. Vediamo se Beth con Daryl si dà una svegliata e le doti da babysitter di Tyreese. Tara e la sorella da sole hanno poche o nulle possibilità, vedremo se si aggregano a qualcuno. Ma soprattutto, tra quelli del gruppo dell'autobus e con Glenn sempre mezzo malaticcio, chi è che tira avanti la baracca???
    Anche per me la Spaccaculi è viva, le cinghie della culla portatile sono sganciate... qualcuno l'avrà raccattata (Carol???).
    Un plauso agli sceneggiatori e alla recitazione di Morrisey va comunque fatto, nella parte del cattivo ci si è calato alla grande; anch'io non credevo che li avrebbe risparmiati, e mi ha fatto impazzire la scena di lui che ritrae un momento la katana e in sottofondo si sente il suono stridente (lo stesso suono percepito settimana scorsa prima di colpire Martinez, e lo stesso anche nel finale della terza stagione prima di far fuori mezza Woodbury e restare solo con Martinez e l'altro) che preannuncia il delirio. E' stato come entrare per un attimo nella sua testa malata.
    Da brividi la scena del "trattamento" di Megan, glielo aveva detto a Michonne che aveva capito, dopo Penny.
    E comunque è vero, se sopravvivessero solo i buoni e i giusti, non saremmo umani con tutte le nostre debolezze (Bob, la piccola svalvolata..), ma il discorso di inizio capitolo e quello alla rete della prigione con Rick sono stati proprio un inno all'ipocrisia... "non potremmo convivere, non dopo Andrea", come se il povero Rick c'entrasse qualcosa!.
    Highlight dell'episodio: il terzo tempo da cestista provetto con cui Daryl fa rotolare con nonchalanche la granata dentro il carro armato!

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    1. Ahahahahah vero, il cestista provetto :-D
      In effetti siamo talmente abituati a vederlo che non sbaglia un colpo, a considerarlo una sorta di superuomo, che non ci stupiamo più. Le sue eroiche imprese passano quasi inosservate :-D
      Grande commento, grazie! :-)

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  2. grazie a te per le tue sempre puntuali recensioni! a questo giro dato che hai tardato un paio di giorni mi stavo iniziando a preoccupare!
    a febbraio!

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